La segreteria di Raffaele Lombardo è un microcosmo di umanità assortita. All’entrata, in piazza Galatea, c’è «Franco il carabiniere». Un segretario-tuttofare, che ha la consolidata abitudine di “schedare” tutti. Compreso chi entra per un’intervista. «Nome, cognome e numero di telefono». Compilato il modulo d’ingresso, si spalanca le porta della sala riunioni. Ecco Lombardo. Si sfila i Ray-Ban a goccia (nel suo codice significa rispetto per l’interlocutore) e chiama Franco, un po’ debole d’udito, con un urlo gentile. «Un the bollente, per favore. Ma riscaldalo, perché sento freddo». Ci sono 35 gradi, mentre si concede una pausa dal flusso di ricevimento: «Una ventina la mattina e altrettanti di pomeriggio: dalle 9 alle 11.

CONTINUA A LEGGERE SU LA SICILIA

https://www.lasicilia.it/politica/news/lombardo-su-salvini-non-voto-lega-matteo-ha-tradito-i-patti–1851319/