“L’Italia continua a fare figure barbine in Europa a causa della mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, ritenuto strategico per tutta l’Europa ma, evidentemente, altamente dannoso per gli interessi economici del nord Italia, unico vero azionista degli ultimi governi” ad affermarlo è il deputato autonomista Giuseppe Compagnone che prosegue: “L’ultimo rimprovero ai nostri governanti, come raccontato dolorosamente dal vice presidente della Regione Siciliana Gaetano Armao, è arrivato nel corso della Commissione politica di coesione territoriale e bilancio dell’Unione Europea, svoltasi nei giorni scorsi a Praga. Ormai il Ponte sullo Stretto è diventato un paradosso. E’ una delle pochissime opere previste a completamento dei grandi corridoi europei rimasta incompiuta non per la mancanza di attenzione da parte degli altri stati europei, che anzi non fanno altro che sollecitare, ma per la pervicace ostinazione dei nostri governanti romani di lasciarci marcire nella nostra condizione di insularità e marginalità.

“Inutile prendersi in giro, senza Ponte in Sicilia non avremo mai l’alta velocità e l’alta capacità, che sono le premesse indispensabili per poter pensare ad un rilancio della nostra economia e della nostra attrattività nel contesto euromediterraneo” prosegue Compagnone.

“Sono state troppe le occasioni perse con gli ultimi Governi che si sono succeduti – conclude il deputato autonomista – fino ad arrivare all’assurdo di inserire nel Pnrr tutto ed il contrario di tutto, tranne l’unica vera grande opera ritenuta strategica da tutta l’Europa. La crisi di Governo maturata ieri offre al popolo siciliano l’opportunità di tornare alle urne e dare a tutto il paese un segnale forte. Non è più tempo di mandare a Roma ascari e traditori. L’unico modo per avere il Ponte è avere un partito autonomista forte, capace di sbattere i pugni e di pretendere ciò che al popolo siciliano spetta, senza dover sottostare al condizionamento dei partiti nazionalisti.”